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Parco Della Pace

Vicenza

Il progetto riguarda una superficie complessiva di 650.000 m2 corrispondente a oltre metà dell’ex infrastruttura dismessa dell’Aeroporto Dal Molin. La grande dimensione e le caratteristiche specifiche del parco lo candidano a diventare un parco metropolitano, un polo attrattivo a scala territoriale. . Questa opera di trasformazione urbanistica e paesaggistica non è solo un tentativo di riconquista della natura dove l’acqua e la vegetazione sono protagoniste indiscusse, ma ha anche l’ambizione di essere un nuovo fulcro del sistema del verde della città di Vicenza, fungendo da congiunzione tra la città storica, i comuni adiacenti e un'area territoriale ancora più vasta. ). Il progetto si inserisce all’interno del contesto di pianificazione urbanistica territoriale del Veneto e si caratterizza come un grande intervento di valorizzazione, promozione e salvaguardia del territorio e del suo mosaico ecologico, esso è caratterizzato da zone umide, boschetti igrofili e planiziali, filari e siepi, prati selvaggi, orti. In questo senso il progetto è concepito nell’ottica di una Green Infrastructure, forte nelle sue interconnessioni territoriali. Come Infrastruttura verde, calcolata ingegneristicamente, il nuovo parco sarà in grado di erogare servizi ecosistemici a 360°, e grazie all’integrazione di soluzioni innovative come I SUDS (Sistemi Di Drenaggio Urbano Sostenibile) e le cosiddette Nature Based Solutions (NBS) contribuirà nella mitigazione gli effetti deleteri del cambiamento climatico e promuoverà la sostenibilità ambientale.

Dal punto di vista tecnico-ingegneristico partendo da un’area perfettamente piana è stata eseguita una movimentazione di 240.000 m³ di terreno con relativo riutilizzo al fine di creare una nuova grande varietà di paesaggi e luoghi: canali, bacini, interventi di forestazione urbana che creano nuovi boschi, vaste praterie, aree gioco e aree dedicate allo sport, orti urbani e spazi spazi dedicati a eventi e alla cultura e alla didattica tramite la predisposizione di pannelli informativi e segnaletica per spiegare il valore ecologico del parco.

Il parco è stato progettato come un grande bacino di laminazione, capace di contenere e rilasciare lentamente fino a 100.000 metri cubi d'acqua. L'efficiente gestione delle risorse idriche, unita all'istituzione di nuovi ecosistemi umidi, va oltre il semplice drenaggio urbano: crea infatti nuovi spazi vitali per una ricca biodiversità, animale e vegetale. Grazie a questa fitta rete d’acqua, infatti, la fauna locale ha avuto l'opportunità di ripopolare rapidamente l’ambito, che si è arricchito non solo di uccelli legati all'ambiente acquatico, ma anche di altre specie ornitiche, anfibi, pesci, molluschi, artropodi insetti e mammiferi di piccola taglia.

Infine il progetto ha prestato particolare attenzione nel preservare integralmente le preesistenze, valorizzando anche la dimensione storica del sito e il riuso dell’esistente promuovendo un approccio sostenibile legato al ciclo di vita dei manufatti. In corrispondenza dell’ingresso principale del Parco, presso l'area denominata "Porta Est" è stato realizzato il recupero e la trasformazione degli ex hangar aeroportuali in spazi dedicati alla cultura, all'associazionismo e al tempo libero.

  • Cliente
    Comune di Vicenza
  • Luogo
    Vicenza, Italia
  • Anno
    2017 - 2022
  • Superficie
    650.000 mq
  • Stato
    In corso di realizzazione
  • Tipologia
    Riqualificazione ambientale e paesaggistica
  • Partners
    ITS Engineering S.r.l., EMF Estudi Marti Franch, Franco Zagari, Geol. Gino Lucchetta, Aspro Studio
  • Team
    Gaetano Selleri, Benedetto Selleri, Lorenzo Baldini, Sara Vergani, Sara Valassina
  • Importo lavori
    € 9.700.000

Dati chiave

  • Canali
    9 km
  • Laghi
    52.000 mq
  • Aree umide allagabili
    70.000 mq
  • Nuovi boschi
    Grazie ad interventi di forestazione urbana (58.000 mq di boschi igrofili e 67.000 boschi mesofili)
  • Vaste praterie
    360.000mq prati suddivisi in: prati alti e fioriti, prati rasati, prati umidi eseguiti con specie acquatiche e igrofile locali anche rare, e un grande “prato selvaggio)
  • Messa a dimora
    8.600 piantine forestali (alberi e arbusti), e 1.400 piante sviluppate per filari regolari e irregolari